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Prevenzione della varicella negli ospedali
11. settembre 2000La manifestazione di casi di varicella negli ospedali, sia fra i pazienti che fra il personale di cura, rende necessaria l'adozione di misure appropriate, alfine di evitare dei casi secondari, soprattutto delle infezioni in pazienti a rischio di complicazioni gravi o mortali. La messa in evidenza di un'immunità del personale di cura al momento dell'assunzione e la vaccinazione degli individui sieronegativi può aiutare a diminuire l'incidenza di casi di varicella nel personale, la loro famiglia ed i pazienti, e a semplificare la presa a carico nel caso di un'esposizione. Il depistaggio e l'isolamento precoce dei pazienti affetti da varicella permetterebbe anche di evitare la manifestazione di casi secondari. Questo articolo fa il punto sulla varicella, la vaccinazione, l'attitudine al momento dell'assunzione e nel momento di un' esposizione del personale degli stabilimenti di cura e le misure da adottare nel caso di un'sposizione dei pazienti. Articolo in formato PDF
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Sorveglianza delle infezioni nosocomiali: principi e applicazioni (1a parte)
11. settembre 2000La sorveglianza delle infezioni nosocomiali è la base di ogni programma di prevenzione. Essa consiste in un processo dinamico di raccolta, organizzazione, analisi e comunicazione dei dati e/o degli avvenimenti specifici a una popolazione definita. L'informazione ottenuta dai dati di sorveglianza epidemiologica delle infezioni nosocomiali permette ai membri dei gruppi addetti alla prevenzione di tali infezioni e al personale di cura in generale, di determinare il tasso d'infezione di base o delle complicazioni insorte a causa di queste infezioni, di stabilire variazioni nella frequenza o della distribuzione degli avvenimenti, di mettere in atto delle investigazioni per spiegare l'aumento dei tassi, d'instaurare delle misure di controllo e di determinarne l'efficacia. Articolo in formato PDF
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Editoriale, settembre 2000
11. settembre 2000La sorveglianza delle infezioni nosocomiali è un'esigenza burocratica, una passione di epidemiologi malati di statistica oppure un'invadenza culturale da parte degli anglosassoni? Sicuramente un po' di tutto ciò, ma non è questo l'essenziale. La sorveglianza è prima di tutto uno strumento di prevenzione, la cui efficacia è stata dimostrata chiaramente per quanto concerne le infezioni nosocomiali. Una buona sorveglianza presuppone comunque una metodologia esemplare se si vogliono ottenere dei buoni risultati. Articolo in formato PDF
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Articolo interessante: Impact of a prevention strategy targeted at vascular-access care on the incidence of infections acquired in intensive care
10. giugno 2000Le infezioni legate agli accessi vascolari sono tra le principali cause di infezioni nosocomiali, in modo particolare in cure intense. Una batteriemia complica l'inserimento del 3% al 5% delle vie venose, coinvolgendo tra 2.8 e 12.8 episodi per 1000 giorni-catetere. Circa il 90% degli episodi sono legati a un accesso vascolare; inoltre la maggior parte delle sepsi cliniche senza focolai infettivi sembrano pure attribuibili ai cateteri vascolari. Articolo in formato PDF
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Allarme rosso: stafilococchi dorati con sensibilità diminuita alla vancomicina!
10. giugno 2000La prima documentazione clinica dinfezione da stafilococco dorato (S. aureus) con sensibilità diminuita alla vancomicina è stata riportata nel maggio 1996 in un bambino giapponese di 4 mesi (1). Da allora, parecchi casi simili sono stati documentati in seno ad ospedali di almeno quattro continenti. S. aureus è uno dei principali microrganismi responsabili di infezioni acquisite in comunità. Esso è anche molto diffuso negli ospedali, e costituisce la causa più frequente di infezioni di ferite postoperatorie e di batteriemie nosocomiali. Articolo in formato PDF
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Raccomandazioni per la profilassi antibiotica perioperatoria
10. giugno 2000Le infezioni delle ferite operatorie contribuiscono alla morbilità e alla mortalità degli interventi chirurgici. Nello studio di prevalenza svizzero delle infezioni nosocomiali realizzato nel 1996 in quattro ospedali universitari, al primo posto, con il 30%, figuravano le infezioni dei siti operatori poi seguivano le infezioni urinarie (22%), le polmoniti (15%) e le batteriemie (13%) [Infect Control Hosp Epidemiol 1999; 20: 37-42]. Articolo in formato PDF
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Editoriale, giugno 2000
10. giugno 2000Come la rassegna del D. Pittet e H. Sax ci ricorda, l'emergenza di stafilococchi dorati con una sensibilità ridotta ai glicopeptidi (GISA) potrebbe preannunciare il ritorno alla situazione che prevaleva prima dell'avvento della penicillina, dove nessuna arma efficace era disponibile contro queste infezioni. E' per questo che lo stato di allerta deve essere massimo, specialmente in quanto il nostro paese sembra ancora risparmiato. Malauguratamente, il nemico è difficilmente riconoscibile. Una sensibilizzazione dei laboratori e dei clinici è dunque indispensabile affinché le analisi necessarie vengano effettuate, se non di routine, almeno in caso di dubbio. Articolo in formato PDF
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Articoli interessanti: Rapid diagnosis of central venous catheter-related bloodstream infection without catheter removal.
10. marzo 2000La conferma del sospetto diagnostico d'infezione del sito cutaneo o di batteriemia legata alla presenza di un catetere endovenoso, si effettua abitualmente tramite la rimozione del catetere e coltura (semi)quantitativa della punta; generalmente, in parallelo, vengono effettuate da una a diverse emocolture. Soltanto una proporzione minima dei cateteri così prelevati risulta contaminata e l'inserimento di una nuova via venosa richiede una nuova manipolazione con il relativo rischio di complicazioni. Così la possibilità di effettuare una diagnosi d'infezione del catetere senza effettuarne la rimozione sembra molto interessante. Articolo in formato PDF
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Acinetobacter sp.: infezioni nosocomiali, epidemiologia e resistenza agli antibiotici
10. marzo 2000Nel corso di questi ultimi anni, Acinetobacter sp. è diventato un germe problematico in diversi paesi. Negli Stati Uniti e in altre nazioni come la Francia, la Germania e l'Inghilterra, la frequenza delle infezioni nosocomiali causate da questo germe è aumentata. L'introduzione degli antibiotici a largo spettro ha probabilmente giocato un ruolo importante in questo processo. In Svizzera, un'epidemia dovuta ad un ceppo multiresistente è stata descritta in un servizio di cure intensive all'inizio degli anni ottanta. Articolo in formato PDF
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Valore dei filtri nella ventilazione meccanica
10. marzo 2000La ventilazione meccanica è una tecnica invasiva spesso utilizzata in ospedale. Questo mezzo d'assistenza respiratoria è gravato da un alto rischio di polmoniti nosocomiali, che aumenta con la durata della sua applicazione. Ecco perché i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) raccomanda di esprimere l'incidenza delle polmoniti nosocomiali nei pazienti ventilati, usando i giorni di ventilazione come denominatore. La ventilazione di breve durata, che avviene per esempio durante una narcosi, si distingue quindi dalla ventilazione a lungo termine, come praticata invece nelle cure intensive. Articolo in formato PDF
Bollettino Swissnoso
Sin dalla sua fondazione nel 1994, Swissnoso ha trattato vari aspetti della prevenzione delle infezioni nosocomiali e della lotta alla resistenza agli antibiotici nel Bollettino Swissnoso. Nell'ambito di un adattamento del sito web di Swissnoso, dal 2011 gli articoli del Bollettino sono stati integrati nella pagina Guidelines e pubblicazioni. L'archivio del Bollettino (1997-2010) consente di accedere agli articoli del Bollettino pubblicati nel periodo 1997-2010.